Macron ha chiesto di riformare la polizia francese
Dopo il fine settimana di proteste, il ministro dell’Interno Castaner ha annunciato una serie di nuove misure per “migliorare la deontologia delle forze dell’ordine”
Parigi. A sei giorni dalle manifestazioni di piazza contro le violenze della polizia nel ricordo di Adama Traoré, il 24enne nero morto in circostanze poco chiare nel luglio del 2016 (secondo l’ultima perizia medica sarebbe deceduto per asfissia), il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha annunciato oggi una serie di misure drastiche per “migliorare la deontologia delle forze dell’ordine, come chiesto nel fine settimana dal presidente Macron. “Lo dico con fermezza ancora una volta: non c’è posto per il razzismo nella nostra società e ancor meno nella nostra polizia repubblicana”, ha detto Castaner in diretta da Place Beauvau, sede del dicastero dell’Interno. “Non permetterò che i comportamenti odiosi di alcuni gettino discredito su tutta l’istituzione”, ha aggiunto Castaner, indicando di aver chiesto alle direzioni della gendarmeria e della polizia nazionale di prendere in considerazione l’ipotesi di una sospensione ogni qualvolta vi è “un sospetto confermato di atto o discorso razzisti”. Il ministro dell’Interno ha tenuto a sottolineare che “la polizia francese non è quella americana”, ribadendo “tolleranza zero contro il razzismo”.
L’annuncio più importante della conferenza stampa di oggi è l’abbandono del contestato metodo di immobilizzazione della polizia: il metodo della presa al collo, detto dell’“étranglement”, di cui gli agenti francesi, secondo una certa parte del paese, abuserebbero. “Non sarà più insegnato nelle scuole di polizia e di gendarmeria. È un metodo che comporta dei pericoli”, ha dichiarato Castaner, aggiungendo che verrà presto attuata una riforma “in profondità degli ispettorati del ministero dell’Interno” affinché ci sia “maggiore indipendenza”. L’inquilino di Place Beauvau ha poi precisato di aver inviato a tutti i servizi di sicurezza un documento per ribadire qual è il quadro normativo entro cui deve svolgersi un controllo di identità. Giovedì, con l’obiettivo di rafforzare la formazione degli agenti, verrà sancito un partenariato con la Licra, la Ligue internationale contro le racisme et l’antisemitisme. E nei prossimi giorni, al ministero dell’Interno, verranno accolti anche i sindacati di polizia e le istanze rappresentative della gendarmeria per raccogliere le loro proposte.
Il discorso di Castaner arriva dopo un weekend di consultazioni intense tra il presidente della Repubblica e il suo primo ministro, Édouard Philippe. Il 14 gennaio, in trasferta a Pau, Macron aveva già chiesto al suo ministro dell’Interno di presentargli delle proposte per “migliorare la deontologia” degli agenti, perché alcuni di loro si erano macchiati di comportamenti “inaccettabili” durante le manifestazioni dei gilet gialli e una serie di arresti nelle banlieue. “Nel contesto di emozione suscitato dalla morte di George Floyd negli Stati Uniti, una parte della comunità nazionale protesta contro il razzismo e mette in discussione l'operato delle forze dell’ordine. Vogliamo rispondere a questa rabbia con la trasparenza e l’azione”, ha detto l'entourage del primo ministro. Oggi pomeriggio sono arrivate le prime risposte.
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