In principio era il pipistrello. L’unico mammifero capace di volare, animale notturno con una brutta fama a dispetto del suo docile temperamento, è uno straordinario incubatore di virus e batteri. Poi però è arrivato un altro animale. Lo spillover, il salto di specie di un virus, non sempre si compie dall’incubatore direttamente fino all’uomo. Spesso c’è bisogno di un animale intermedio, che dia “un passaggio” al virus per infettare l’uomo. E a un certo punto della pandemia è venuto fuori il nome di un animale pressoché sconosciuto da queste parti. Un altro mammifero unico, con il corpo ricoperto di squame, che si nutre per lo più di formiche: il pangolino.
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