Il braccio destro di Angela Merkel al Foglio
Weber: i soldi ci sono, prendeteli. Sono la vostra occasione per fare le riforme
Le esitazioni di Conte sul Mes stanno avendo un impatto anche sui negoziati sul Recovery fund. Per il presidente del gruppo del Ppe “se si vuole chiedere assistenza, aiuto e solidarietà al vicino, la precondizione è assumersi le responsabilità in patria”
Bruxelles. La Germania può essere il miglior alleato dell’Italia, ma l’Italia deve farsi aiutare utilizzando il Mes per “risparmiare un sacco di soldi” e preparando un piano di riforme per garantire che il Recovery fund “sarà speso bene”. Alla vigilia della presidenza tedesca dell’Ue, è questo il messaggio del presidente del gruppo del Ppe, Manfred Weber, a Giuseppe Conte. “L’Ue ha fornito una serie di strumenti, spetta ora al governo italiano fare i compiti a casa sulle riforme”, dice Weber al Foglio.
Nel momento in cui la Germania prende le redini dell’Ue, con il negoziato sul Recovery fund che entra nel vivo, il dibattito in corso in Italia sul Mes e sull’uso delle risorse per la ripresa è seguito con grande attenzione in Europa. Angela Merkel vuole raggiungere un accordo prima della pausa estiva. La cancelliera ha incontrato il presidente francese, Emmanuel Macron, per affinare la strategia. Ma a Berlino sono stupiti della reazione stizzita di Giuseppe Conte – “a far di conto per l’Italia è il sottoscritto” – all’invito di Merkel a ricorrere al Mes. Handelsblatt ha ricordato che “l’Italia dipende dagli aiuti tedeschi per la ripresa” e “prima del vertice sul Recovery fund è meglio che Roma non metta in pericolo le buone relazioni con Berlino”. Secondo Weber è ovvio che la decisione “spetta al governo e ai politici italiani”. Ma è altrettanto “chiaro che abbiamo creato queste strutture per utilizzarle”. Senza un programma di aggiustamento macroeconomico e l’ex troika, il Mes “è un’offerta interessante” per l’Italia, dice Weber. Agli occhi di alcuni partner, utilizzare tassi di interesse quasi nulli sarebbe una dimostrazione di responsabilità. “Lo stato italiano ha la possibilità di risparmiare un sacco di soldi se userà l’offerta del Mes”, sottolinea Weber.
Le esitazioni sul Mes stanno avendo un impatto anche sui negoziati sul Recovery fund. I paesi ostili hanno iniziato a dire che, se il governo italiano non chiede i 36 miliardi del Mes, forse non ha così urgenza di soldi. “Se nessun paese usa questo fondo in questo momento, probabilmente la situazione finanziaria a livello locale non è così in pessime condizioni”, ha detto il ministro degli Esteri olandese, Stef Blok, la scorsa settimana. Sul Recovery fund la Germania ha un approccio completamente diverso dall’Olanda. A parte l’opposizione di Alternative für Deutschland, “tutto l’arco politico è d’accordo nel pensare che nell’Ue dobbiamo affrontare questa sfida insieme e che possiamo riprenderci economicamente come Germania solo se si riprende tutto il mercato interno”, spiega Weber. La presidenza tedesca è un’occasione unica. E’ il “più grande paese, che ha in Angela Merkel una leader molto sperimentata e con una situazione politica molto stabile”. Con l’eccezione dell’AfD, “governo, Bundestag e partiti politici stanno sostenendo ampiamente” la necessità di essere solidali con paesi come Italia e Spagna, dice Weber. Ma non a qualsiasi costo. “L’Ue ha fornito una serie di strumenti. Spetta ora al governo italiano fare i compiti a casa sulle riforme e allo stesso tempo chiedere all’Ue di accedere ai fondi”, spiega il capogruppo del Ppe: “Per un’assistenza, un aiuto e una solidarietà europea, la precondizione è assumersi la responsabilità in patria. La solidarietà va sempre mano nella mano con la responsabilità”. La condizionalità sarà uno dei temi centrali della trattativa sul Recovery fund. Il Ppe vuole “rafforzare il processo del semestre europeo” (le raccomandazioni su aggiustamenti fiscali e riforme, ndr) perché “sarà legato a miliardi, miliardi e miliardi di euro”, dice Weber. Il Ppe insisterà anche sul “meccanismo sullo stato di diritto” perché “l’indipendenza giudiziaria e la libertà dei media sono cruciali per il buon utilizzo dei fondi europei”. Inoltre “non permetteremo che i soldi dei contribuenti europei possano essere spesi per gli investimenti cinesi o russi in Europa”. Con il debito del Recovery fund si crea “un peso a carico della prossima generazione”. E’ dunque fondamentale spendere i soldi “per creare opportunità per la generazione futura”. Ma l’ambizione della presidenza Merkel è più alta. “Non guardate a questa presidenza tedesca come a una presidenza tecnica”, dice Weber: l’obiettivo della cancelliera sarà lasciare finalmente “il segno” e “definire” l’Ue del prossimo decennio per fare in modo che abbia successo in un mondo globalizzato.