Il premier Philippe si dimette: primo passo del Big Bang istituzionale di Macron
In attesa del rimpasto della prossima settimana il capo del governo, appena eletto sindaco di Le Havre, fa un passo indietro. Si conclude così un periodo di voci contrastanti sul suo destino
Parigi. Si è dimesso questa mattina Édouard Philippe, il capo del governo francese, dopo una settimana di voci contrastanti sul suo destino, tra chi lo vedeva ancora saldo al comando dopo il trionfo di Le Havre alle elezioni municipali di domenica e chi invece lo dava già per spacciato. “Édouard Philippe ha presentato le sue dimissioni al governo al presidente della Repubblica, che le ha accettate. Con i membri del governo, assicura il disbrigo degli affari correnti fino alla nomina del nuovo esecutivo”, si legge nel comunicato pubblicato dall’Eliseo attorno alle 9.30. In un’intervista rilasciata oggi ad alcuni quotidiani della stampa regionale, Macron ha dichiarato che il premier ha fatto un “lavoro formidabile” e che tra loro vi è una “relazione di fiducia”, ma ha parlato apertamente di “nuova squadra” per l’ultimo sprint del quinquennio.
La conferma è arrivata dall’Eliseo attorno alle 10, come riportato dall’Afp. Il palazzo presidenziale ha precisato che “un nuovo primo ministro verrà nominato nelle prossime ore”, nonostante il 57 per cento dei francesi fosse favorevole a un mantenimento di Philippe. Quest’ultimo, è pronto a tornare a Le Havre, in Normandia, dove è stato rieletto domenica in maniera netta, rappresentando una delle pochissime note positive di una giornata elettorale da dimenticare per la maggioranza.
Le dimissioni di Philippe sono il primo capitolo del Big Bang istituzionale che Macron delineerà entro martedì, attraverso l’annuncio di un nuovo governo composto da superministri e forse un discorso in diretta televisiva domenica sera. Ai giornalisti della stampa regionale, il presidente ha francese ha definito quali sono le priorità dell’ultima fase del mandato: “Il rilancio dell’economia, proseguire nella rifondazione della nostra protezione sociale e ambientale, il ripristino di un ordine repubblicano giusto, la difesa della sovranità europea”. Philippe è già un lontano ricordo nella testa di Macron.