Roma. Il sogno di Hong Kong è finito, e Pechino ha vinto. Ma la comunità internazionale può fare ancora qualcosa. Esistono degli strumenti, come le sanzioni internazionali, che possono mandare un messaggio chiaro al Partito comunista cinese. E poi c’è una scelta di campo, più ideologica: per esempio riconoscere e ascoltare quel pezzo di Asia che è rimasto fieramente democratico per oltre settant’anni, nonostante la costante minaccia cinese: Taiwan, l’isola di Formosa che Pechino rivendica come suo territorio.
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