Sorpresa! Macron nomina Castex nuovo premier. La virata a destra è servita
Membro dei Républicains, il nuovo primo ministro non era incluso tra i papabili successori di Philippe. Si è distinto per il rigore e la fermezza con cui ha gestito la missione di rilancio e riapertura della Francia
Parigi. L’Eliseo, nella sorpresa generale, ha annunciato stamattina la nomina di Jean Castex a Matignon come nuovo premier. 55 anni, sindaco in quota Républicains (Lr) di Prades, nei Pirenei-Orientali, Castex ha incontrato il presidente della Repubblica ieri, all’Eliseo, per sancire il patto di collaborazione che lo porterà a guidare l’esecutivo fino al 2022. Fedelissimo di Nicolas Sarkozy, con cui Macron ha ottimi rapporti, Castex sbaraglia la concorrenza agguerrita di Florence Parly, ex ministra della Difesa, Laurence Tubiana, membro dell’Alto consiglio per il Clima, e soprattutto di Michel Barnier, negoziatore capo dell’Ue per la Brexit.
I due che governeranno la Francia a partire da oggi pomeriggio si conoscono dallo scorso 2 aprile, quando a Castex è stata affidata la missione di coordinamento del deconfinamento. Una missione al servizio dello stato molto delicata e pericolosa, che il sarkozysta ha svolto con rigore e fermezza. Il magazine del Monde, a inizio giugno, aveva sottolineato quanto il lavoro di Castex fosse stato apprezzato dall’inquilino dell’Eliseo e che in caso di rimpasto ministeriale sarebbe stato “in ottima posizione”. Si pensava a una promozione al ministero dell’Interno fino a ieri, per sostituire il fragile Christophe Castaner, ma non certo a Matignon.
Membro dei Républicains, Castex incarna il gollismo sociale e quella tradizione di servitori dello stato che in Francia iniziano a farsi rari. È stato vice segretario generale dell’Eliseo sotto Sarkozy, lo stesso posto che Macron aveva durante il quinquennio Hollande. È stato anche direttore di gabinetto di Xavier Bertrand al ministero della Salute (2006-2007). Ma è la sua gestione del deconfinamento che ne ha fatto un potenziale nuovo primo ministro di Francia. Poco abituato a essere sotto i riflettori, vedremo come questo uomo dell’ombra saprà gestire la missione Matignon. Macron, con questa nomina conferma la sua virata a destra e la volontà di rafforzare l’alleanza liberal-gollista all’orizzonte delle presidenziali 2022.
Dalle piazze ai palazzi