L’idea di passare la vigilia della festa dell’Indipendenza sotto la montagna dei presidenti, con tanto di discorso, raduno e spettacolo pirotecnico è inscrivibile ai più irritanti exploit trumpiani
Roma. C’è da chiedersi dove Trump voglia andare a parare, con l’ennesima bravata. Ovvero se il gesto è frutto di una condotta caotica a fronte dei disastri allestiti dalle ultime strategie (i discorsi farneticanti, le baruffe nelle conferenze stampa, il fiasco di Tulsa), o se annunci un posizionamento disperato in vista del rush della corsa elettorale, presupponendo una collocazione ormai lontana anche dal mainstream di un Partito repubblicano che non lo riconosce più. Perché l’idea di passare la vigilia del 4 luglio, la festa dell’Indipendenza, a Rushmore, la montagna dei presidenti, con tanto di discorso, raduno di fedelissimi e famigerato spettacolo pirotecnico – resuscitando una tradizione interrotta nel 2009 – è inscrivibile ai più irritanti exploit trumpiani.
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