Roma. Belgrado era un formicaio, martedì e mercoledì notte. Migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro l’annuncio, dato dal presidente Aleksandar Vucic, di nuove misure per contenere l’epidemia di coronavirus: un lungo e severo lockdown da attuare in questo fine settimana. Le manifestazioni sono nate spontaneamente. Vi hanno preso parte studenti, famiglie, politici dell’opposizione democratica e i nazionalisti di Dveri, entrambi rimasti fuori dal Parlamento alle elezioni del 21 giugno, stravinte dal Partito progressista (Sns) di Vucic, al potere dal 2012, che ha ottenuto il 60 per cento.
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