Un’oasi lussureggiante in mezzo al deserto, che segue una linea d’acqua filiforme e bifida come la lingua di un serpente. Il resto è polvere, vento e roccia. Erodoto ha fissato l’immagine dell’Egitto come dono del Nilo. Senza il dio fiume ricco e pescoso, che ha reso fertile la terra e irrigato i campi, abbeverato e nutrito il bestiame, reso possibili i viaggi di imbarcazioni cariche di merci, che già cinquemila anni fa scendevano e salivano nel cuore dell’Africa, gli egizi non occuperebbe il posto che hanno nel nostro libro degli antenati e tutto sarebbe rimasto un cumulo di sabbia.
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