I riti, i simboli, gli aneddoti e i secchioni. Storie dal vertice dei 27 in cui i leader prendono decisione vincolanti, e non si può sbagliare
Bruxelles. Una grande stanza che può ospitare trecento persone per garantire il distanziamento sociale tra 27 capi di stato e di governo, un presidente del Consiglio europeo e una presidente della Commissione, più un paio di altri alti funzionari, tutti costretti a indossare mascherine protettive e a evitare strette di mano, baci e abbracci e brindisi. Il vertice europeo del Recovery fund è iniziato, e sono passati cinque mesi dall’ultima volta che i capi di stato e di governo si sono riuniti in un Consiglio europeo: era il 20 e 21 febbraio. Il coronavirus appariva ancora come un’epidemia limitata alla Cina, anche se alla vigilia del Vertice erano stati individuati il paziente zero e altri cinque positivi a Codogno.
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