In “Twilight of Democracy”, Anne Applebaum racconta gli ultimi trent’anni di storia dell’occidente tenendo in mano le fotografie e le liste degli ospiti delle feste cui ha partecipato e che ha organizzato in America, in Inghilterra, nella sua terra d’adozione, la Polonia. Sulla scorta dei ricordi, l’autrice celebre per le sue inchieste sull’orrore sovietico ricostruisce l’evoluzione del mondo intellettuale occidentale, la sua trasformazione e polarizzazione, il suo progressivo e doloroso allontanamento dall’adesione piena, granitica, ottimista ai valori democratici e liberali. Poiché la Applebaum appartiene al mondo conservatore, il suo punto d’osservazione è soprattutto sul suo universo – i suoi amici, i suoi riferimenti culturali e storici, i suoi colleghi – e sulla metamorfosi della destra, che è avvenuta sotto i suoi occhi, e i nostri, nel giro di pochi anni. Il viaggio intellettuale della Applebaum in questo suo ultimo, personalissimo saggio (che sarà pubblicato in Italia da Mondadori) inizia e finisce in Polonia, nella casa di campagna a Chobielin, alla festa di capodanno del 2000 e a quella dell’estate del 2019. Stesso posto – anche se molto migliorato, anche se in stagioni opposte – ma ospiti diversi, occhi, sguardi, aspettative diverse, lo specchio di un mondo completamente trasformato, e capovolto.
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