Alcune intelligence occidentali hanno denunciato attacchi per violare segreti sui vaccini per il coronavirus. Protagonista Cozy Bear, unità molto sofisticata già coinvolta nell’hackeraggio del server del Democratic National Committee
È facile perdersi tra i nomi degli hacker che di continuo violano segreti nazionali, commerciali, personali (che sono gli unici che ci fanno saltare sulla sedia e invocare punizioni stellari), spesso sono codici o nomi in codice e in ogni caso sono fatti per essere dimenticati in fretta ché buona parte della sopravvivenza degli hacker è garantita dalla nostra distrazione. Ma non c’è bisogno di troppi sforzi di memoria: cambiano i nomi ma i cyberattacchi sono sempre russi. Anzi, a volte non li cambiano neppure i nomi, e forse questo è il dettaglio più inquietante di un processo di destabilizzazione messo in piedi dalla Russia da molti anni ma che centra bersagli importanti dal 2016.
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