Bruxelles. Il primo ministro olandese Mark Rutte, tanto criticato per le sue richieste di veto e le pretese sulle riforme, potrebbe rivelarsi un alleato prezioso per Giuseppe Conte quando presenterà il piano di ripresa e resilienza dell’Italia per ottenere gli aiuti del Recovery fund. E, nonostante il “tulip bashing” degli ultimi mesi, se il vertice europeo adotterà la decisione storica di fare debito europeo per trasferimenti dal ricco nord al sud più povero, si dovranno ringraziare anche due funzionari olandesi della Commissione – Maarten Verwey e Gert Jan Koopman – che sono stati all’origine del Recovery fund. È il bello dell’Europa: quando si guarda oltre la superficialità dei luoghi comuni e delle narrazioni nazionali, si scopre che i Paesi Bassi non sono così cattivi come li descrivono. Nemmeno in occasione del Consiglio europeo che si è aperto ieri a Bruxelles. Certo, prima dell’inizio dei lavori, Rutte ha spiegato di vedere “poco meno del 50 per cento di possibilità” di intesa (e effettivamente i negoziati in serata erano ancora all'inizio). Il premier olandese ha anche ribadito la richiesta di veto sui piani di ripresa nazionale e gli esborsi del Recovery fund, perché “se vogliono che concediamo sovvenzioni invece di prestiti (...) allora devono dare garanzie molto forti che queste riforme saranno realizzate”. Ma i Paesi Bassi hanno fatto un balzo spettacolare rispetto allo scontro su Mes e Coronabond dello scorso marzo: dalle condizionalità stile Troika sono passati agli stanziamenti a fondo perduto senza obblighi di aggiustamenti fiscali; dal debito intergovernativo per concedere prestiti sono passati al debito europeo per sussidi a fondo perduto. Se non bastasse, in privato, Rutte ha espresso un voto di fiducia in Conte e nei suoi programmi di riforme post Covid. “E’ uno dei più grandi sostenitori delle idee del primo ministro Conte per i prossimi anni e di cosa vuole fare con l’Italia. Non c’è alcuna sfiducia”, spiega un diplomatico europeo prima del vertice. Se il piano di riforme dell’Italia sarà presentabile, anche con il veto sul Recovery fund, non saranno i Paesi Bassi a mettersi di traverso.
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