“La Francia ci deve ancora chiedere scusa”, dichiara il presidente algerino Tebboune, dopo aver istituto per l’8 maggio la “giornata nazionale della memoria”, in riferimento ai massacri dell’8 maggio 1945 perpetrati dall’esercito francese. Ma quale storia? Quale memoria? Sono le domande sollevate dallo scrittore algerino Boualem Sansal nel suo dialogo con Boris Cyrulnik, “France-Algérie: Résilience et réconciliation en Méditerranée”, pubblicato da Odile Jacob. Secondo Sansal, l’obiettivo di questa richiesta di scuse del mondo arabo all’Europa è triplice: “Iscrivere la guerra di liberazione nella jihad globale della nazione araba e musulmana contro i crociati”, “impedire che la conquista araba e il dominio ottomano venga considerate colonizzazione allo stesso modo di tutte le altre colonizzazioni”, infine “oscurare il passato giudeo-cristiano prima dell’islam”.
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