lo stato dei diritti a pechino
“Non esistono campi di concentramento in Xinjiang"
L'ambasciatore cinese nel Regno unito nega qualsiasi forma di persecuzione contro gli uiguri, mentre un video trasmesso dalla Bcc gli mostra gli uiguri legati e trasportati su treni
Andrew Marr è uno dei giornalisti più famosi del Regno Unito. Ha una trasmissione sulla Bbc la domenica mattina dove chiede conto ai politici delle loro decisioni. Con molta calma e fermezza. Non si litiga con Marr, di solito, ma si deve rispondere. Domenica è stato ospite l’ambasciatore cinese nel Regno Unito, Liu Xiaoming.
Liu parla di Huawei (“un giorno nero” quello della decisione di Londra di sospendere i contratti cinesi per la costruzione del 5G), della “nuova guerra fredda” tra Cina e America, delle ingerenze inglesi nella questione di Hong Kong (“reagiremo” a eventuali sanzioni). Queste dichiarazioni hanno avuto conseguenze politiche, come la decisione del ministero degli Esteri di sospendere il trattato di estradizione con Hong Kong. Ma questo è stato il momento per cui ricorderemo questa intervista.
#Marr asks Chinese ambassador to the UK Liu Xiaoming to explain footage from China of handcuffed and blindfolded detained peoplehttps://t.co/PkjcTsClEX pic.twitter.com/RSbrSaOAPT
— BBC Politics (@BBCPolitics) July 19, 2020
Marr ha mostrato al diplomatico cinese un video che risale allo scorso anno e che è circolato moltissimo negli ultimi giorni in cui si vedono uiguri trasportati su treni, legati.
Liu ha detto di fatto: avete l’ossessione dello Xinjiang. E si è messo a parlare della cura della Cina per le sue regioni, da sempre.
“Perché nella Cina moderna ci sono persone legate, con gli occhi bendati che vengono trasportate sui treni?”
“Non so dove avete preso questo video: anche nei vostri paesi ci sono trasferimenti di prigionieri”
“Ma cosa sta succedendo qui, ambasciatore?”
“Non so da dove avete preso questo video”, dice l’ambasciatore e Marr gli spiega che è stato condiviso da molte intelligence, a partire da quella australiana. Riprende l’ambasciatore: “Queste cosiddette intelligence continuano a fare accuse molto dure alla Cina, dicono che in questa regione almeno un milione di persone sono state perseguitate. Sa quanti abitanti ci sono in Xingiang? Quarant’anni fa erano 4,5 milioni, ora sono 11. La gente dice che stiamo facendo pulizia e persecuzioni ma la popolazione uigura è raddoppiata”.
Marr cita altre statistiche che mostrano quanto la popolazione uigura sia diminuita. Ma Liu ripete che oggi gli uiguiri sono raddoppiati e che “non c’è alcuna politica di aborto imposto e sterlizzazione”. Il governo cinese “si oppone in modo deciso a queste politiche”, dice Liu che non può però escludere che “qualche singolo episodio” ci sia stato.
Marr cita ancora altre testimonianze.
Ma Liu dice: “Non c’è nessun campo di concentramento in Xinjiang”.
Da ventiquattro ore si moltiplicano le reazioni.
Il New York Times ha pubblicato un’inchiesta che mostra che le mascherine cinesi vengono per lo più dallo Xingjang, dai “campi di lavoro” .