Milano. Donald Trump diceva che la mascherina non serviva e poi l’ha messa anche lui; diceva che i test non servivano e poi li ha fatti fare; diceva che i comizi elettorali dovevano ricominciare e poi si è infuriato perché, guarda un po’, la gente non arrivava; diceva che avrebbe fatto la convention repubblicana, non come i democratici paurosi che esagerano da sempre la minaccia del virus, e poi dopo averla spostata l’ha annullata. La storia di Trump e la pandemia riassume tutti gli elementi di una malagestione: incompetente sul virus come tutti, il presidente americano ha scelto di non fidarsi degli esperti e di seguire il suo leggendario “istinto” che lo ha costretto a giravolte continue, mentre l’America registra più di quattro milioni di contagiati, i morti sono circa 145 mila.
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