Non vorrei mai dispiacere a Meloni (notare l’assenza politicamente corretta di un designativo di genere) ma fatta l’Europa, si fa per dire e non dire, bisogna fare dei governi genuinamente europei. Se si mettono in comune debiti e tasse, finanziamenti e sussidi, infrastrutture e ricerca, si mettano in comune anche le personalità politiche di spicco. Spacchettiamo l’Economia, come una volta, e alle Finanze, in coppia con Gualtieri al Tesoro, ci starebbe bene uno Schauble, che sarà pure quello dell’austerità ma in tanta spesa ci sta benone. Nel governo di Berlino, alla Cultura beninteso, ci starebbe bene un Franceschini, che sa come far frignare il Montanari portando un tedesco e Ferragni (no genere, ancora) agli Uffizi. Dei francesi prenderei Benalla, quello che in una serata del primo maggio alla Contrescarpe diede una sistemata a una coppia di rompicoglioni, per affiancare Lamorgese (no genere) come viceministro all’Interno. In cambio darei loro alla Sanità un uomo dai molti meriti amministrativi e politici, Roberto Speranza, che finalmente farebbe scattare il Mes per tutti, urgente a quanto pare, e potrebbe essere sostituito degnamente da un non scotomizzabile Locatelli, il mio preferito tra i preferiti. Poi ci sono la Spagna (no catalani, sebbene siano coraggiosi e simpatici) e la Grecia e il Portogallo, detti gli affini, con i quali paesi altri scambi sarebbero certamente possibili.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE