Attenti al lupo. Trump è sulla via dell’isteria politica, ha mandato il suo Attorney General al Congresso per promettere legge e manganello, ha istruito i suoi deputati per delegittimare popolo e istituzioni con un battage fazioso e menzognero, provoca le proteste, le eccita, e le reprime con l’uso spregiudicato dei federali, la violenza è diventata il suo brodo di giuggiole, tutte le sue mosse sono sotto osservazione per il loro carattere scopertamente elettorale, ma sono mosse di politica estera, politica di sicurezza e politica domestica in un paese di divisioni mai così radicali, mentre il disastro della gestione della pandemia lo rende sempre più debole e pericoloso. Non avrà la sua Convention, il grande show, non ha dalla sua i sondaggi, per adesso almeno, il suo ego di presidente in carica è ferito, l’uomo è pericoloso perché infantile e carogna, perché circondato di yesman che ha premiato in vario modo con soldi e grazie presidenziali, perché il vecchio Partito repubblicano è ridotto a uno spettro disciplinare e ha già dato prova di considerare chiuso il capitolo della divisione dei poteri costituzionali nel processo di impeachment. Osservammo qui che era diventato battibile un mese fa, ora è chiaro che la prospettiva lo atterrisce, sarebbe il coronamento di una vita di abusi e comportamenti sempre sul filo della legalità, in una visione omertosa e coscarola del suo variopinto gruppo di avvocati, faccendieri e uomini di pancia.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE