Due esplosioni devastano Beirut
Lo scoppio è avvenuto in un edificio del porto che conteneva quasi tremila tonnellate di materiale esplosivo. Più di quattomila i feriti, oltre cento le vittime
[aggiornato alle 08,00]
Due esplosione potentissime, tanto che qualcuno le scambiate per una bomba atomica, hanno devastato il porto di Beirut e altri quartieri della capitale libanese ieri pomeriggio intorno alle 17.
I morti accertati sono più di 100 secondo i dati forniti questa mattina dalla Croce Rossa libanese, ma il bilancio potrebbe essere più pesante, avvertono le autorità. Tra le vittime anche un militare italiano, il caporal maggiore Roberto Caldarulo, del battaglione Gestione Transiti (RSOM) di Bari.
Lo scoppio è arrivato da un edificio che stava bruciando e che conteneva 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave, come ha confermato ieri sera il presidente del Libano, Michel Aoun. Il fumo, che ha invaso il cielo e interi quartieri della città rende l'aria irrespirabile e il ministro della Sanità, Hamad Hasan, ha consigliato a tutti i cittadini che ne hanno la possibilità di lasciare la città.
"Le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L'Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con la Farnesina e il ministero della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali", ha scritto sui suoi profili social il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.