Londra. Dopo avere archiviato la Brexit, e gestito con molto affanno l’emergenza sanitaria, il premier britannico Boris Johnson si trova di fronte a una nuova insidia: il ritorno dell’indipendentismo scozzese. La crisi del coronavirus ha inaspettatamente rafforzato il fronte autonomista tanto che i sondaggi stimano che la maggioranza degli elettori sia a favore del divorzio. Oltre l’ottanta per cento degli scozzesi ritiene che il governo di Edimburgo abbia gestito la crisi sanitaria meglio rispetto agli inglesi. La Scozia ha imposto un lockdown più lungo rispetto al resto della Gran Bretagna, e ha introdotto l’obbligo della mascherina con alcune settimane di anticipo. Il numero dei decessi è in linea con la media europea, ma la premier Nicola Sturgeon rivendica lo stesso di avere ottenuto un successo.
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