Roma. Sono vacanze a metà un po’ per tutti, vacanze in partenza, ferie appese a un “vediamo come va”. I leader europei non fanno eccezione, questi sono i giorni della loro pausa estiva, e loro, che di norma non si fermano mai, hanno deciso di rimanere vigili, a disposizione, sospesi e in attesa. O almeno molto vicini al loro posto di lavoro. Emmanuel Macron ci è abituato, lui che in agosto si trasferisce al Forte di Brégançon, dalla Costa Azzurra non smette mai di lavorare. Due anni fa a Brégançon è stata ricevuta Theresa May. Lo scorso anno proprio lì organizzò uno dei suoi incontri più importanti e controversi, accolse Vladimir Putin poco prima del G7 di Biarritz. Ama il suo Forte, e benché non sia una tradizione quella di organizzare dei bilaterali nella residenza estiva dei presidenti, pare che lui ci lavori molto bene, quest’anno l’invitato più atteso sarà Angela Merkel, che invece ha scelto la Baviera. Lo scorso anno era stata sorpresa mentre si dedicava alla lettura di un libro che dice tutto sulla cancelliera: “Il tiranno. Shakespeare e l’arte di rovesciare i dittatori”, di Stephen Greenblatt. In vacanze sulle Alpi studiava tanti suoi colleghi riflessi nei personaggi di Shakespeare.
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