Cosa ricorderemo del primo giorno di questa strana (anzi, diciamolo: surreale) convention democratica? Varie cose.
1) La fiacchezza, prima di tutto
Si può sostituire un evento che, per definizione è fatto di gente, casino, odore di pop corn e di hot dog, calca, caffè e piedi pestati, come una convention, con una lunga trasmissione in streaming? La risposta, da ieri lo sappiamo è ‘No’. Non è detto, attenzione, che la formula non funzioni (quattro giorni di trasmissioni aperte a tutti e trasmesse in tv allargheranno senza dubbio la platea). Solo che il format è noioso, lento, paludato. Niente a che fare con le convention chiassose e un po’ zarre cui ci siamo abituati negli ultimi anni: una via di mezzo tra una sagra di paese e il Festivalbar.
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