Milano. Quando si parla di misure di contrasto al coronavirus, la Svezia ama fare da sé. In primavera, mentre tutta Europa era in lockdown, il governo di Stoccolma decise di lasciare aperti ristoranti, negozi e palestre, in un esperimento di salute pubblica dai risultati quanto meno controversi. Oggi, con la curva dei contagi d’Europa abbassata ma in preoccupante risalita, la Svezia è tornata a essere eccezione perché è l’unico paese europeo a non raccomandare ai cittadini l’utilizzo delle mascherine. Nella pagina internet del governo con le linee guida sul coronavirus si legge: “Attualmente non raccomandiamo un utilizzo esteso delle mascherine poiché la conoscenza di quale effetto le mascherine abbiano sulla diffusione del virus è ancora incerta”. Nei supermercati e nei locali svedesi le mascherine non sono obbligatorie e sono pochissimi i cittadini che le usano, molti dei quali turisti. Lo stesso avviene sui mezzi pubblici: non c’è nessun obbligo, anche se alcune aziende di trasporti ne richiedono l’utilizzo e distribuiscono mascherine gratuitamente sui loro mezzi. Anche altri paesi europei sono piuttosto laschi con le loro raccomandazioni sull’utilizzo delle mascherine, come ha raccontato ieri il Financial Times: in Danimarca a partire da sabato sarà obbligatorio indossarle solamente sui mezzi pubblici, in Norvegia sono raccomandate sui mezzi all’ora di punta (i nordici non amano la mascherina, per niente), e anche nei Paesi Bassi sono obbligatorie soltanto negli aeroporti e sui mezzi. Ma il caso svedese è di gran lunga il più eclatante.
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