Milano. La “vuelta al cole”, cioè il ritorno a scuola dopo la pausa estiva (“cole” sta per “colegio”), ha cominciato a preoccupare gli spagnoli con qualche settimana di ritardo rispetto all’Italia. Forse perché nessuno a Madrid ha deciso di punto in bianco di sostituire centinaia di migliaia di banchi scolastici con altri a rotelle, forse perché con i contagi che aumentavano vertiginosamente gli spagnoli avevano altro a cui pensare, ma insomma: i media iberici si sono riempiti di preoccupazioni per la vuelta al cole soltanto da pochi giorni, quando ormai mancano un paio di settimane al rientro dei ragazzi, e le preoccupazioni sono legittime. Da settimane in Spagna il numero giornaliero dei nuovi contagi è a tre cifre. Fernando Simón, l’epidemiologo del governo che è diventato il portavoce della strategia di contenimento del coronavirus, ha detto giovedì che ci sono molte aree del paese in cui l’epidemia è ormai “fuori controllo”, e ieri il governo locale dei Paesi Baschi annunciava che c’erano stati 724 contagi in 24 ore soltanto nella regione, e che non erano mai stati così tanti in un giorno nemmeno durante il picco dell’epidemia, in primavera.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE