Roma. Le ha provate tutte Aljaksandr Lukashenka per rimanere al potere. La violenza delle forze speciali contro i manifestanti. Poi gli appelli accorati agli operai: state attenti, fidatevi di me. Ha chiesto aiuto alla Russia, ha cercato qualche rassicurazione dal presidente Vladimir Putin. Ma era troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Lukashenka ha giocato – male – ogni carta a sua disposizione e lo scorso fine settimana, mentre in piazza c’era una protesta enorme, non ha trovato nulla di più rassicurante da fare che mostrarsi davanti alle telecamere con il kalashnikov in mano.
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