È cominciata ieri sera (l’alba qui da noi) la convention repubblicana, ibrido americano che sta a metà tra una serie di comizi acchiappa voti e (almeno all’arrivo del Covid-19) una specie di sagra di paese con palloncini, patatine fritte e vendita di souvenir. Quest’anno però la convention è tutta un’altra cosa, non solo perché c’è il Covid, che ha svuotato le sale, ma anche perché a fare da motore immobile della convention c’è Donald Trump. E il resto scompare.
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