Bruxelles. Ursula von der Leyen rischia di trovarsi di fronte a un grosso problema, dopo le dimissioni di Phil Hogan da commissario al Commercio a seguito dello scandalo provocato in Irlanda per aver apparentemente violato le regole sanitarie per limitare la diffusione di coronavirus. A innescare quello che è stato battezzato il “GolfGate” è stata una cena di gala, a cui Hogan ha partecipato il 19 agosto, in un hotel di Clifden nella contea di Galway, per celebrare il cinquantesimo anniversario della Oireachtas Golf Society, il club del Parlamento irlandese. Il giorno prima il governo di Dublino aveva imposto nuove restrizioni per contenere l’aumento delle infezioni di Covid-19, vietando gli eventi in hotel con più di sei persone. Alla cena erano presenti 81 persone, ben più delle 50 consentite prima dell’introduzione delle nuove regole, anche se gli organizzatori si sono difesi sostenendo che la stanza era separata da un divisorio. Il ministro dell’Agricoltura, Dara Calleary, e il vice presidente del Senato irlandese, Jerry Buttimer, entrambi presenti alla cena si sono dimessi per il “GolfGate”. Hogan aveva reagito spiegando di aver chiesto rassicurazioni agli organizzatori sul rispetto delle regole, si è scusato pubblicamente e ha ammesso di aver commesso un errore a non andarsene dalla cena. Ma aveva rifiutato di cedere alle pressioni dell’opinione pubblica – e dello stesso governo di Dublino – per abbandonare il suo posto di commissario. La presidente della Commissione aveva preso tempo, chiedendo a Hogan un resoconto scritto di quanto accaduto. Poi la stampa irlandese ha scoperto un’altra serie di potenziali violazioni delle regole Covid-19, legate alla quarantena per chi proviene da paesi a rischio (Hogan era arrivato il 31 luglio dal Belgio per le sue vacanze) e i mini-lockdown per le contee con più contagi (tra una partita di golf e un negoziato con gli Usa sul taglio di alcune tariffe, Hogan è passato due volte dalla sua casa nella zona rossa di Kildare per recuperare documenti e passaporto). Le ulteriori spiegazioni (come un intervento in ospedale a inizio agosto per il quale si è sottoposto a un test Covid-19) alla fine hanno peggiorato la sua posizione. Venendo dall’estero avrebbe dovuto rispettare la quarantena di 14 giorni anche dopo essere risultato negativo al test. L’Irish Times ha infine scoperto che Hogan ha cenato in un ristorante la sera del suo ritorno da Bruxelles. Martedì sera la maggioranza al governo a Dublino – il primo ministro Micheál Martin, il suo vice Leo Varadkar e il leader dei Verdi Eamon Ryan – ha pubblicato un duro comunicato per dire che le loro “preoccupazioni” rimangono, sostenendo che “è chiaro che il commissario Phil Hogan ha violato linee guida sanitarie”.
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