Bruxelles. Se il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, voleva ricucire i rapporti con l'Europa dopo un primo semestre 2020 segnato dalle tensioni per la pandemia Covid-19 e Hong Kong, l'attacco virulento lanciato contro il presidente del Senato della Repubblica ceca per un viaggio a Taiwan rischia di compromettere l'esercizio. Wang conclude oggi un viaggio di una settimana che lo ha portato a Roma, all'Aia, a Parigi e a Berlino, durante il quale ha spinto per un riavvicinamento tra Ue e Cina, in particolare per chiudere un accordo sugli investimenti entro la fine dell'anno. Grandi sorrisi, colpi di gomito, foto rilassate con Luigi di Maio, Stef Blok e Emmanuel Macron, fino a quando lunedì Wang ha attaccato il presidente del Senato ceco Milos Vystrcil, per una sua visita a Taiwan. Vystrcil era arrivato a Taipei domenica per fare un discorso a un forum per gli investimenti e promuovere le relazioni economiche del suo paese con Taiwan. "Il governo cinese e il popolo cinese non adotteranno un'attitudine di lassez-faire o si siederanno svogliatamente in disparte", ha risposto Wang: "Gli faremo pagare un caro prezzo per il suo comportamento di corta veduta e il suo opportunismo politico".
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