Il sequestro dei due pescherecci italiani dimostra il nervosismo del generale, che pretende i 10 mila euro al mese che la Federpesca dovrebbe versare nelle casse delle sue milizie. I dubbi sulla visita del ministro degli Esteri a Tripoli
I più critici la vedono come una specie di ritorsione. Alla Farnesina provano a ridimensionare l'allarmismo, parlando di "una coincidenza", ché del resto di fatti simili ne sono accaduti anche in passato. La verità sta forse nel mezzo. Ma di certo, il sequestro di due pescherecci di Mazara del Vallo da parte della Guardia costiera libica, all'indomani della visita di Luigi Di Maio a Tripoli e Tobruk, non è del tutto casuale. E non solo per le tempistiche.
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