La piattaforma di Zuckerberg ha rimosso tredici profili e due pagine legate alla Internet Research Agency (Ira), Twitter ne ha sospeso cinque. I troll volevano aizzare la sinistra radicale contro il candidato dem
Roma. Facebook ha rivelato di aver rimosso tredici account e due pagine legate alla Internet Research Agency (Ira), l’agenzia di San Pietroburgo accusata dalle autorità americane di aver interferito nella campagna elettorale per le presidenziali del 2016. Quest’anno a novembre gli Stati Uniti voteranno di nuovo e i social hanno tutto l’interesse a dimostrare di aver imparato la lezione e di essere in grado di stare attenti a come si muove sulle loro piattaforme la disinformazione, che questa volta sembra seguire una traiettoria un po’ diversa. I tredici account eliminati erano collegati a un sito di notizie, PeaceData.net, che dichiara di avere come missione quella di “fare luce sulle questioni globali e aumentare la consapevolezza su corruzione, crisi ambientali, abuso di potere, conflitti armati, attivismo e diritti umani”.
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