Milano. La prova è “inequivocabile” dice il governo di Angela Merkel: Alexei Navalny è stato “vittima di un attacco con un agente chimico nervino” del gruppo Novichok – sì, il Novichok, agente nervino creato dai militari, che era stato utilizzato per avvelenare Sergej Skripal, il 4 marzo del 2018, a Salisbury, nel Regno Unito. Il governo tedesco “scioccato” ha condannato con “la massima fermezza” l’avvelenamento del più famoso degli oppositori del presidente russo Vladimir Putin e ha informato immediatamente l’Unione europea e la Nato per decidere un’azione coordinata. Poco dopo è intervenuta la stessa cancelliera Merkel che ha detto: “Il crimine contro Alexei Navalny è un crimine contro i valori fondamentali e i diritti fondamentali che difendiamo”, e gli attentatori “hanno cercato di metterlo sotto silenzio”.
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