Roma. “Il benessere dei dipendenti e dell’azienda è al di sopra del prezioso principio della libertà di espressione. Nessuna vignetta vale una vita umana e molti ricorderanno che diverse centinaia di persone hanno perso la vita sulla scia delle vignette su Maometto”. È programmatico, onesto e angosciante l’editoriale con cui il quotidiano danese Jyllands-Posten annuncia di non voler ripubblicare le caricature del Profeta dell’islam nei giorni in cui Charlie Hebdo le ripropone in prima pagina e si apre il processo sulla strage dei vignettisti francesi. “Osiamo essere onesti: è troppo pericoloso” continua il Jyllands-Posten, che nel 2006 fu il primo a pubblicare le vignette. “La decisione si basa sulla paura di ciò che potrebbe accadere. È un sentimento legittimo. Conviviamo da quindici anni con i servizi segreti. Sappiamo cosa significa l’assedio. I nostri colleghi di Charlie Hebdo hanno pagato il prezzo più alto per la difesa della libertà di espressione. Per questo rendiamo loro onore”.
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