Trieste, La Spezia, Gioia Tauro. Non solo personalità della politica e del business. Zhenhua monitorava anche il traffico nelle nostre infrastrutture. Con particolare attenzione per le merci che arrivano dall'Indonesia, e quelle che esportiamo in America. In Australia, però, non solo dati pubblici
C’è una grossa parte del database cinese messo in piedi dalla Zhenhua, la piccola società tech di Shenzhen, in Cina, che è dedicata ai porti italiani. Come rivelato il 13 settembre scorso dal Foglio e da altri media internazionali, tra cui l’Australian Financial Review, il Telegraph e l’Indian Express, la raccolta delle informazioni non riguarda soltanto le persone e gli individui d’interesse, ma anche le infrastrutture. A osservare il tipo di informazioni inserite all’interno del database sembra che la società scelga alcuni porti e alcune tratte a cui dare più importanza rispetto ad altre, monitorando cargo e spedizioni. Gran parte di queste informazioni sono pubbliche – basta scaricare una app di tracking marittimo oppure accedere ad alcuni servizi simili disponibili gratuitamente online – ma qualche indizio sull’obiettivo della società cinese ce lo dà la scelta precisa del monitoraggio di alcuni porti e di alcune destinazioni.
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