Alcuni la chiamano “coalizione”, altri preferiscono parlare di “confederazione”, altri ancora di una “grande alleanza”. “Ma poco importa il nome”, ha detto Stanislas Guerini, presidente della République en marche (Lrem), il partito del presidente francese Emmanuel Macron. Il feroce regolamento di conti consumatosi lunedì tra i gueriniani e i fedelissimi di Pierre Person, numero due di Lrem dimessosi in polemica, è il preludio di un big bang che condurrà il partito macronista a far parte di una galassia centrista più ampia e inclusiva, che sosterrà l’attuale inquilino dell’Eliseo alle presidenziali del 2022. “L’obiettivo è costituire una forza centrale aperta e capace di allargarsi”, ha spiegato al Journal du dimanche il presidente dell’Assemblea nazionale Richard Ferrand, che in questa nuova organizzazione dovrebbe avere un ruolo di primo piano assieme a Guerini e soprattutto a François Bayrou, leader del MoDem e principale alleato di governo di Macron.
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