In èra Covid la componente fisica della campagna elettorale americana – dalla cartellonistica ai comizi – è ridimensionata e i partiti, i candidati e i comitati sono costretti a giocarsi le proprie carte quasi esclusivamente nel mondo “virtuale”, campo di battaglia che già nelle precedenti presidenziali si è rivelato scivoloso. I dirigenti delle OTT, in particolare dopo lo scandalo Cambridge Analytica, avevano assicurato al Congresso una rivoluzione interna, grandi cambiamenti verso una maggiore regolamentazione, più trasparenza e più risorse da dedicare a questo tipo di monitoraggio. A oggi, però, sembra che siano riusciti a compiere solo piccoli passi. Ce lo ricordano alcuni episodi recenti sulla campagna elettorale online per l’elezione del prossimo presidente americano.
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