Imposte restrizioni sulle esportazioni verso la Smic, la più grande azienda statale cinese di produzione di chipset. E' tra le più strategiche per la Cina di Xi Jinping: già da tempo la guerra tecnologica tra America e Cina ha mostrato il lato più vulnerabile della rincorsa cinese e le ambizioni di leadership nel campo tecnologico, che è proprio la produzione dei semiconduttori e dei chip
L’ultima mossa in ordine di tempo dell’Amministrazione Trump contro Pechino mira al cuore della tecnologia cinese. Il governo americano ha imposto delle restrizioni sulle esportazioni verso la Semiconductor manufacturing international corporation, la più grande azienda statale cinese di produzione di chipset, cioè quell’insieme di circuiti elettronici che servono a trasmettere le informazioni dei computer e smartphone (e non solo). La Smic ha sede a Shanghai ed è una delle aziende produttrici più strategiche per la Cina di Xi Jinping: già da tempo la guerra tecnologica tra America e Cina ha mostrato il lato più vulnerabile della rincorsa cinese e le ambizioni di leadership nel campo tecnologico, che è proprio la produzione dei semiconduttori e dei chip. Il paese che produce più semiconduttori al mondo è Taiwan, che per anni ha lavorato contemporaneamente con aziende americane e cinesi, ma che ora si sta spostando, per ragioni geopolitiche, molto più verso una posizione comoda per Washington. Pechino era alla ricerca di una strategia per rendersi autosufficiente nella produzione, e in questo contesto la Smic avrebbe dovuto avere un ruolo centrale.
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