La rivolta populista in America e Gran Bretagna ha cambiato il mondo ma non ha salvato la special relationship. Ian Buruma non poteva scegliere un momento migliore per scrivere un libro sulla fine dell’alleanza anglo-americana. I britannici seguono ossessivamente la campagna elettorale statunitense, sperando che l’esito del voto possa cambiare le sorti del proprio paese. Ma per Buruma, noto analista ed ex direttore della New York Review of Books, questo è l’ennesimo segno di una vecchia illusione. La sua tesi è la seguente. La special relationship è stata un’invenzione retorica di Churchill per convincere Roosevelt a intervenire nella Seconda guerra mondiale. Ma dopo il 1945 l’alleanza anglo-americana ha perso la sua ragione d’essere ed è diventata un rapporto sempre più squilibrato. Come disse l’ex segretario di stato Colin Powell all’allora ambasciatore britannico Cristopher Meyer, “vi cagate sotto quando noi americani ci dimentichiamo di menzionare la special relationship”. “Quest’espressione viene raramente usata dai politici americani”, spiega Buruma in una conversazione con il Foglio: “La special relationship è sempre stata più speciale a Londra che a Washington. L’americano medio non conosce e non è interessato a ciò che succede nel resto del mondo. Probabilmente non vede la Gran Bretagna in modo diverso dagli altri paesi europei. La più grande affinità è linguistica: per questo gli attori e registi britannici hanno successo a Hollywood. Ma oltre a questo non è rimasto granché dell’alleanza”.
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