Von der Leyen non riesce a preservare Schengen dal Covid: gli stati nazionali potranno imporre restrizioni agli spostamenti e decideranno da soli su test e quaratene. Regioni classificate come "rosse", "arancioni", "grigie" e "verdi".
Il tentativo della Commissione di Ursula von der Leyen di salvare Schengen dalla seconda ondata di Covid-19 si scontra con la volontà dei governi nazionali di conservare pieni poteri per imporre restrizioni alla libera circolazione delle persone. La presidenza tedesca dell'Ue ha presentato una bozza di compromesso sulla proposta di raccomandazione presentata dalla Commissione a inizio settembre su un approccio coordinato alle restrizioni della libertà di movimento. Il documento è in discussione nella riunione degli ambasciatori dei 27 di oggi e dovrebbe essere approvato dal Consiglio affari generali la prossima settimana. Il testo – che il Foglio ha potuto consultare – modifica in modo sostanziale la proposta iniziale, cancellando buona parte dei paletti che la Commissione aveva immaginato per evitare la chiusura delle frontiere. Compreso il tentativo di uniformare le procedure di test e quarantena per chi arriva da altri paesi dell'Ue considerati come a rischio.
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