Ogni giorno di trumpismo contribuisce a scheggiare il progetto americano come lo abbiamo sempre conosciuto. Il voto del 3 novembre si può sintetizzare in due domande: li regge, l’America, altri quattro anni di Trump? E se Trump dovesse perdere, il suo successore può aggiustare tutto o sono stati fatti danni permanenti?
“La storia è più grande di Donald Trump – scrive Jeffrey Goldberg nell’introduzione di “The American Crisis” – e non soltanto perché un imbroglione non ha alcun potere senza un pubblico pronto a farsi imbrogliare. L’America negli ultimi anni si è sganciata da verità che prima erano scontate, dalle idee che hanno animato la sua creazione come sono state scritte nei documenti fondativi del nostro paese”. “The American Crisis” è il racconto di questo scollamento, dei danni profondi del trumpismo.
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