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Che cosa c'è dietro alle lacrime di Kim Jong-un
Il leader nordcoreano si commuove durante l'anniversario del partito e si scusa per i suoi “fallimenti”. Ma, secondo diversi analisti, i momenti emozionali del suo discorso non sono la dimostrazione del "lato tenero" del dittatore
Nel fine settimana il leader della Corea del nord, Kim Jong Un, durante la tradizionale parata militare che celebra il 75esimo anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori di Corea, ha mostrato al mondo un nuovo missile balistico intercontinentale. Durante il suo discorso celebrativo a Pyongyang, il leader nordcoreano si è scusato per gli errori del passato e ha ringraziato il pubblico e le forze armate. Ha usato le parole "grazie" e "gratitudine" più di 10 volte. E poi ha pianto, con la voce rotta dall'emozione si è tolto e rimesso gli occhiali, tenendo un fazzoletto nella destra. "La nostra gente ha riposto in me un livello di fiducia alto come il cielo e profondo come il mare", ha detto, "ma ho fallito nel ripagarlo sempre in modo soddisfacente. Mi dispiace davvero".
Secondo diversi analisti i momenti emozionali del suo discorso non sarebbero una dimostrazione del "lato tenero" del dittatore ma più probabilmente un segno della pressione che il regime sta affrontando. Alle sanzioni internazionali si sono aggiunti infatti i danni causati dal tifone Bavi, in agosto, e in molti pensano che anche la Corea del nord stia subendo la pandemia di Coronavirus, nonostante il dittatore abbia negato casi di Covid-19 nel paese. Usare messaggi emozionali potrebbe migliorare la sua immagine e aiutarlo a dipingersi un ritratto di leader che condivide gioie e dolori con la popolazione. "Sotto il suo messaggio, si può intuire che Kim sta sentendo molta pressione sulla sua leadership", ha detto al Korea Times Hong Min, direttore della divisione Corea del nord presso l'Istituto coreano per l'unificazione nazionale. "Questa è la differenza tra Kim e suo padre", ha ricordato a Vice Koh Yu-hwan, presidente dello stesso istituto. "Mentre Kim Jong Il appariva raramente in pubblico e ha detto solo poche parole nei suoi discorsi, Kim Jong Un usa di più l'emotività".
In una approfondita analisi pubblicata sul New York Times, Choe Sang-Hun ha spiegato come la propaganda nordcoreana si stia rinnovando anche grazie a YouTube e alle altre piattaforme che offrono al paese un modo semplice per diffondere un messaggio più moderno e ottimista. "L'idea è di creare un'immagine della Corea del nord come un paese normale, far credere agli stranieri che è un posto in cui le persone vivono una vita come la nostra", ha detto al Nyt Kang Dong-wan, esperto di media nordcoreani presso l'Università Dong-A nel sud Corea. "In passato, la strategia nordcoreana era quella di stabilire strati di cosiddette 'zanzariere' intorno alla sua società, lasciando entrare ciò di cui aveva bisogno ma tenendo fuori le notizie esterne indesiderate", dice Kang. "Ora, Kim Jong Un preferisce un approccio più aggressivo, creando contenuti che possono competere con l’esterno". La nuova linea è il prodotto del Dipartimento Propaganda e Agitazione, che controlla i messaggi di sostegno al culto della personalità che circonda Kim ed è anche il garante del controllo orwelliano delle informazioni attuato dal regime.
L'editoriale dell'elefantino