Da una parte ci sono i numeri che lui vive “come spie luminose sul pannello di controllo di un aereo di linea”, dall’altra ci sono i sindaci delle città più colpite dall’epidemia che appena hanno sentito la temutissima parola – lockdown – hanno dato di matto, sostenuti da alcuni elettori, grandi appassionati della retorica delle libertà violate. In mezzo c’è lui, Boris Johnson, che da dietro un podio azzurro con impresse le icone che suggeriscono di lavarsi le mani, indossare la mascherina e mantenere la distanza di sicurezza, ha cercato di non scontentare nessuno annunciando alla Camera dei Comuni nuove restrizioni per placare la diffusione dei contagi da coronavirus, dopo l’impennata di casi e dei ricoveri giornalieri che superano quelli di marzo, soprattutto nel nord dell’Inghilterra.
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