Boris Johnson non si alzerà dal tavolo dei negoziati sulla Brexit, anche se oggi scade l’ultimatum che aveva fissato durante l’estate per raggiungere un accordo di libero scambio con l’Unione europea. Nemmeno Michel Barnier abbandonerà le discussioni sulle relazioni future con il Regno Unito, nonostante le provocazioni di Johnson con la legge sul mercato interno e i progressi insufficienti nelle trattative con David Frost. Nel loro Vertice di oggi i capi di stato e di governo dell’Ue diranno che c’è il pericolo di un “no deal” e chiederanno di “accelerare” i preparativi per una “hard Brexit”: l’uscita del Regno Unito dal mercato interno e dall’unione doganale, con il ritorno dei dazi e delle quote della Wto, oltre ai controlli sulle merci che passeranno nella Manica.
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