La commissaria Ue Marija Gabriel ci spiega le sfide del Green Deal europeo
"Varandolo, l’Europa ha affermato che diventerà il primo continente neutro in termini di emissioni di CO2 entro il 2050"
La Commissione vara un bando di gara del valore di oltre 1 miliardo di euro per progetti di ricerca e innovazione che rispondano alla crisi climatica e sostengano la ripresa dell’Europa dall’emergenza del coronavirus. Nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato una visione di un continente forte e dinamico, che ha fiducia nella sua capacità di superare le sfide urgenti senza lasciare indietro nessuno. Proponendo di aumentare dal 40 al 55 per cento l’obiettivo di riduzione delle emissioni dell’Ue entro il 2030, appello che ha visto il sostegno di 170 imprenditori e investitori, la presidente ha elevato il livello di ambizione dell’Ue. La ricerca e l’innovazione sono al centro di questa visione.
Varando il Green Deal europeo, l’Europa ha affermato che diventerà il primo continente neutro in termini di emissioni di CO2 entro il 2050, proteggendo nel contempo la sua ricca biodiversità e il suo ambiente unico. Abbracciando la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, l’Europa ha avviato un nuovo percorso di crescita verde, che ne rafforzerà la competitività globale e ne preserverà il modello sociale. Per farcela, dobbiamo trasformare le sfide della duplice transizione verde e digitale in opportunità di innovazione. La ricerca e l’innovazione segnano la via da seguire in questo ambizioso programma. Evidenziano le opportunità, segnalano gli ostacoli e tracciano la rotta principale, garantendo la trasparenza, l’impegno della società e un’equa ripartizione dei benefici in tutta l’Unione europea.
Il bando di gara darà i suoi frutti non in un futuro lontano bensì nel breve-medio termine, e i suoi risultati saranno integrati in una prospettiva di cambiamento a lungo termine. Esso si articola intorno a 10 settori cruciali per il successo del Green Deal – dall’energia sostenibile, agli edifici e alla mobilità verso un’industria pulita, fino ai sistemi alimentari e alla biodiversità. Si concentra anche su sfide specifiche come gli incendi boschivi, offrendo altresì sostegno mirato per le città e le regioni europee come pure per la costruzione delle infrastrutture di ricerca. Sappiamo bene che la tecnologia da sola non è la risposta: per vincere la sfida servono cambiamenti profondi e adeguamenti degli stili di vita e dei comportamenti. Per questo motivo il bando di gara “Green Deal europeo” si rivolge ai cittadini europei, compresi i giovani, e offre loro nuove opportunità per impegnarsi in prima persona e fare sentire la loro voce.
Con la sua risposta al coronavirus, l’Ue ha dimostrato di sapere agire con decisione e compattezza, mobilitando le risorse attorno a un massiccio pacchetto per la ripresa prima ritenuto inimmaginabile. La ripartenza dopo la crisi deve andare di pari passo con la risposta alla sfida climatica, conseguendo la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro la metà del secolo e proteggendo e ripristinando l’ambiente e la biodiversità europei attualmente a rischio. Il “Green Deal europeo” alza gradualmente il livello della nostra ambizione collettiva, ma tende anche la mano ai cittadini, alle famiglie e alle regioni di tutta Europa, garantendo che nessuno sia lasciato indietro. Consolida la leadership dell’Europa e offre al mondo un esempio che altri vorranno seguire. La ricerca e l’innovazione sono l’essenza di questa impresa e ne sono guida e bussola indispensabili, mantenendo l’Europa nella corsa mondiale verso le prossime scoperte tecnologiche e dando impulso alle start up e agli innovatori europei, ma anche lasciando spazio all’innovazione sociale, permettendone la gestione e rafforzando il ruolo dei cittadini in tutto il continente.
Marija Gabriel, commissario europeo per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù
I conservatori inglesi