Fino a qualche giorno fa, a chiunque fosse capitato di atterrare a Mosca dalle poche località europee che servono questa tratta, sarebbe sembrato di fare un balzo nel passato, quando le persone erano libere di assembrarsi senza precauzioni. Oggi, che, per la prima volta da inizio maggio, la Russia ha fatto registrare un livello record di contagi – più di 14.000 in un giorno, di cui un terzo solo nella capitale – i moscoviti sembrano accorgersi della recrudescenza della situazione epidemiologica, in rapido peggioramento, ormai, dalla metà di settembre. I casi giornalieri a Mosca sono aumentati nel giro di poche settimane e la curva non accenna a piegarsi, tanto che, fin dalla fine del mese scorso, il sindaco, Sergey Sobyanin, ha cercato di correre ai ripari, disponendo nuove misure di contenimento, le prime dopo la grande riapertura del paese avvenuta a giugno. Dapprima, sono stati invitati a restare a casa gli ultrasessantacinquenni e con loro donne incinte e soggetti immunodepressi, poi è stato prolungato il periodo di vacanze previsto per i bambini delle scuole primarie e gli studenti delle secondarie (dal 5 fino al 18 ottobre), infine, si è disposto il generale ritorno alla didattica a distanza a partire dal 19 ottobre. Soltanto asili e scuole materne resteranno aperti, anche se la raccomandazione è di sospendere le attività.
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