Ieri verso le cinque di sera a Eragny-sur-Oise vicino a Parigi un diciottenne ha decapitato in mezzo alla strada un professore di Storia che aveva mostrato in classe in un liceo vicino le vignette satiriche su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. L’uomo ha poi messo su Twitter una foto della testa mozzata preceduta dalla formula “In nome di Dio il più misericordioso” e ha rivendicato l’uccisione: “Da Abdullah, servitore di Dio, a Macron, leader degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che aveva osato prendere in giro il Profeta”. “E’ monsieur Paty”, commenta in un secondo tweet sotto la foto del decapitato come se lo conoscesse – l’account è stato subito sospeso. La polizia lo ha trovato sul posto ancora con il coltello in mano che lanciava minacce e lo ha ucciso perché non si è arreso. Nei primi momenti girava l’informazione che indossasse una veste esplosiva e sul posto sono arrivati gli artificieri, ma non è stata confermata. In questi anni molti terroristi prima di entrare in azione hanno indossato finte vesti esplosive per fare più paura, farsi uccidere dalla polizia e ottenere il martirio. Come molti altri terroristi, secondo i media locali l’assassino era già conosciuto dai servizi di sicurezza della Francia, che ha una lista con migliaia di persone di fede musulmana considerate pericolose per le loro idee estremiste. Era nato a Mosca, su Twitter si chiamava al Ansar, in arabo il partigiano/ l’uomo che offre sostegno, e come sigla aveva “Ceceno 270” – quindi si può pensare che facesse parte della minoranza di origine cecena che risiede in Francia.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE