Il dipartimento di Giustizia e undici stati americani – tutti guidati da governatori repubblicani – hanno fatto causa a Google. Sostengono dopo un’inchiesta durata un anno che grazie a una serie di accordi commerciali e a pratiche di mercato molto dubbie, l’azienda mantiene salda la presa sul novanta per cento delle ricerche sul web e vogliono spezzare questo dominio di mercato. Si riferiscono, tra le altre cose, al fatto che Google è il motore di ricerca impostato di default sui telefonini che usano il sistema Android o sui computer che usano il diffusissimo Chrome come browser.
Il dipartimento di Giustizia e gli undici stati chiedono anche uno “structural relief”, che vuol dire “sollievo strutturale” e anche se non corrisponde allo smembramento di Google equivale comunque a una riorganizzazione.
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