Bruxelles. Recep Tayyip Erdogan ha imboccato una strada pericolosa mettendosi a insultare in modo personale Emmanuel Macron, lanciando appelli al boicottaggio dei prodotti francesi e accusando gli europei di condurre “una campagna di linciaggio” contro i musulmani “simile a quella contro gli ebrei d’Europa prima della Seconda guerra mondiale”. Il presidente turco per due volte, sabato e domenica, ha detto che il suo omologo francese dovrebbe farsi curare per problemi di “salute mentale”. L’Eliseo ha denunciato “gli eccessi e le volgarità” del leader di Ankara e ha richiamato il suo ambasciatore. Ieri Erdogan è tornato ad accusare i leader europei: fomentano “l’odio dell’islam e dei musulmani”. L’Unione europea è profondamente divisa sulla strategia nei confronti di Erdogan, con la Germania, l’Italia e altri paesi che sperano di convincerlo a comportarsi responsabilmente con l’offerta di una “agenda positiva” (una serie di incentivi commerciali e finanziari, ndr). Ma, di fronte a questa ennesima escalation, gli amici europei di Erdogan sono costretti a riposizionarsi. “Invece di un’agenda positiva, la Turchia sceglie le provocazioni, le azioni unilaterali nel Mediterraneo e ora le ingiurie. E’ intollerabile”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
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