In questi otto mesi la Commissione ha cercato di coordinare una risposta comune dei 27 ma molte richieste sono rimaste inascoltate. Test, condivisione delle informazioni, contact tracing: l'Ue rilancia la sua strategia per far fronte alla pandemia e scongiurare un lockdown di Schengen
"La situazione Covid-19 è molto grave. Dobbiamo rafforzare la nostra risposta europea", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, lanciando l'ennesima strategia dell'Ue per far fronte alla pandemia. Ennesima perché, malgrado gli sforzi dell'esecutivo comunitario, gli stati membri continuano a andare in ordine sparso nell'affrontare la crisi sanitaria del Covid-19. Lo dimostra il primo punto della comunicazione presentata oggi da von der Leyen: "Migliorare il flusso di informazioni per permettere decisioni informate". A otto mesi dall'arrivo della pandemia in Europa, la Commissione è costretta ancora una volta a chiedere ai governi nazionali di "fornire tutti i dati rilevanti al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie": dati epidemiologici, sui test, sul tracciamento dei contatti e sulla sorveglianza sanitaria perché sono "essenziali per verificare la diffusione del coronavirus a livello regionale e nazionale", dice il documento. I capi di stato e di governo ne discuteranno domani in una videoconferenza convocata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ieri ha lanciato l'allarme “tragedia”.
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