A otto mesi dall'arrivo della pandemia in Europa i capi di stato e di governo non hanno ancora trovato il modo di coordinarsi tra loro. Esemplare è il caso dei negoziati sul pacchetto di bilancio, da cui dipende la partenza del Recovery fund da 750 miliardi. Oggi l'incontro dei leader in videoconferenza
La nave dell'Unione Europea ha già colpito l'iceberg della seconda ondata Covid-19, ma l'orchestra dei capi di stato e di governo questa sera continuerà a suonare la melodia della cooperazione e del coordinamento su questioni come il riconoscimento reciproco dei risultati dei test, l'armonizzazione dei giorni della quarantena e la logistica per i vaccini. Almeno questa è l'intenzione del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a poche ore dal vertice in videoconferenza. Uno dopo l'altro i paesi tornano in lockdown. Ieri la Francia ha imposto il confinamento duro come in primavera tranne per le scuole e la Germania ha annunciato la chiusura di bar e ristoranti per un mese. Gli ospedali si riempiono e in poche settimane (in alcuni casi giorni) avranno raggiunto la saturazione. Il Belgio – che potrebbe decretare il lockdown generale già domani, dopo il fallimento del copri-fuoco – avrà esaurito i posti letto Covid negli ospedali tra cinque giorni, secondo l'evoluzione attuale dei ricoveri. I capi di stato e di governo “non possono mettersi a affrontare ora a 27 la situazione locale degli ospedali”, spiega al Foglio una fonte europea.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE