Lo Stato islamico non rivendica l’attacco nella basilica di Nizza, dove giovedì un estremista ha decapitato una donna di settant’anni e ha ucciso altre due persone prima di essere ferito dalla polizia. Il gruppo terrorista ha pubblicato ieri mattina il bollettino settimanale e in un commento lungo una pagina intera non si intesta le uccisioni ma sostiene che sono meglio dei boicottaggi e delle proteste, perché “la violenza spaventa gli infedeli”. Di fatto vede l’ondata di proteste nel mondo musulmano che da giorni va avanti contro la Francia e contro il presidente Emmanuel Macron, sponsorizzata anche da leader politici come il presidente turco Erdogan, come inefficace rispetto agli attentati. Sui forum e sui canali dei gruppi terroristi c’è molta propaganda d’odio contro i francesi, ma anche fuori, nelle piazze di alcuni paesi musulmani, è lo stesso. E’ raro vedere un’affinità così naturale tra quello che circola nei gruppi jihadisti e le manifestazioni pubbliche – che ieri sono andate avanti incuranti dell’attentato del giorno prima a Nizza, soprattutto in Pakistan e in Bangladesh.
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